Bamenda è una piccola cittadina situata nella zona Nord Occidentale del Cameroun. La Repubblica del Camerun è uno Stato dell’Africa Centrale. Il Paese, che ha una superficie pari a 475.440 km² , si affaccia sul golfo di Biafra, un golfo minore del più ampio golfo di Guinea. In Camerun sono presenti oltre 200 diverse etnie e gruppi linguistici. Il paese è anche conosciuto per i suoi stili musicali nativi, in particolare il makossa e il bigutsi, e per i successi della sua nazionale di calcio. Tra le popolazioni che abitarono questo territorio vi fu la civiltà di Sao intorno al lago Ciad ed i cacciatori-raccoglitori Baka nella foresta pluviale del sud-est. Gli esploratori portoghesi raggiunsero la costa nel XV secolo e denominarono l’area Rio dos Camarões (“Fiume
dei Gamberi”), nome da cui deriva Camerun. I soldati Fulani fondarono nel nord l’Emirato di Adamawa durante il XIX Secolo, e vari gruppi etnici del nord-ovest e dell’ovest stabilirono propri centri di potere. Il
Camerun divenne colonia tedesca nel 1884, ma dopo la Prima guerra mondiale il territorio venne suddiviso
tra la Francia e il Regno Unito, con mandati dellaLega delle Nazioni. Il partito sostenne l’indipendenza, ma venne bandito negli anni ‘50. Ci furono scontri tra le forze francesi e camerunesi fino al 1971. Nel il Camerun francese divenne indipendente con il nome di Repubblica del Camerun sotto la guida del Presidente Ahmadou Ahidjo. La parte meridionale del Camerun britannico si fuse nel 1961 per formare la Repubblica federale del Camerun. Il paese venne rinominata Repubblica Unita del Camerun nel 1972e Repubblica del
Camerun nel 1984. Rispetto ad altri paesi africani il Camerun gode di stabilità politica e sociale. Ciò ha consentito lo sviluppo dell’agricoltura, di strade, ferrovie, e di un’importante industria legata al petrolio ed al legname. Tuttavia un gran numero di Camerunesi vivono in povertà su un’agricoltura di sussistenza.
La maggioranza della popolazione è cristiana (53%), soprattutto nella fascia centro meridionale (cattolici 38%, protestanti 15%); seguono poi l’animismo (15%) e l’ (22%), soprattutto nel centro-nord dello Stato.
Lingue ufficiali sono il francese e l’inglese; inoltre esistono più di 200 minoranze linguistiche tra cui il tedesco, ewondo, douala, fufulde, ghomala’, baham, kom ed altre. Dall’Annuario Pontificio del 2007 si rileva come l’Arcidiocesi di Bamenda (in latino: Archidioecesis Bamendana) è una sede metropolitana della
Chiesa cattolica. Nel contava 252.000 battezzati su 1.168.000 abitanti. È attualmente retta dall’arcivescovo
Cornelius Fontem Esua. L’Arcidiocesi comprende la città di Bamenda. Il territorio è suddiviso in 28 parrocchie. La diocesi di Bamenda fu eretta il 13 agosto , ricavandone il territorio dalla diocesi di Buéa. Originariamente era suffraganea dell’arcidiocesi di Yaoundé. Il 18 marzo 1982 ha ceduto una porzione
del suo territorio a vantaggio dell’erezione della Diocesi di Kumbo e contestualmente è stata elevata ad
Arcidiocesi metropolitana con la bolla Eo magis catholica di papa Giovanni Paolo II.
L’Arcidiocesi al termine dell’anno 2006, su una popolazione di 1.168.000 persone, contava 252.000 battezzati, corrispondenti al 21,6% del totale.
RUOLO DELLA COMUNITA DI SUORE FMSC A BAMENDA
Le Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore si trovano in Africa dal 1963, quando partite da Roma in quattro, giungono a Yaoundè, la capitale del Cameroun, dove sono accolte dal Vescovo Mgr Jean Zoa, che le ha invitate in questo Paese dell’Africa equatoriale, più precisamente nella Provincia del Centro.
Nel tempo della fervida preparazione al millennio 2000, le Suore FMSC maturano la decisione di estendere la loro presena e la loro attività di evangelizzazione e promozione umana anche al nord-ovest del Cameroun, tra popolazioni di cultura diversa dalla zona centrale a cui sono abituate in 40 anni di presenza, e da cui sono maturate molte giovani vocazioni candidate alla Vita Religiosa. Queste giovani sono considerate le continuatrici del progetto evangelico di vita ed attività caritativa che le Suore vivono attraverso la propria consacrazione e la vita di fraternità. Con questa nuova opera, le Suore dovranno esprimersi con la gente non più in francese, ma in inglese. Non saranno più in mezzo alla gente della “foresta”, ma tra quella della “montagna”, molto attaccata alle proprie tradizioni. La regione nord-ovest del Cameroun è bella, con le sue
montagne e la profusione di acqua che scende ovunque durante la stagione delle piogge, mentre diventa rara e preziosa durante la stagione secca (tra novembre e marzo). La popolazione di questa zona è volitiva, abituata a lavorare duramente il terreno avaro della montagna per ricavare tutto il necessario per vivere e sopravvivere. Le donno sanno, con mille accorgimenti, riservare piccole quantità di prodotti dei campi per poi venderli in poveri e coloriti punti di mercato, che si possono facilmente individuare ai bordi della strada.
Alcuni incontri tra l’Arcivescovo Mgr Paul Verdezekof e le Suore servono ad individuare presto un luogo adatto alla presenza missionaria delle Suore: la prossima fraternità da far nascere sarà a Ndjimafor, un quartiere nella periferia di Bamenda.
La Missione di Ndjimafor conta poco più di 7000 abitanti che, come sempre accade nelle zone periferiche, provengono da ogni parte della regione circostante , fino a sopraffare il nucleo di abitanti indigeni che appartengono all’etnia di “MBATU”. La nostra Missione, situata a qualche distanza dal cartello stradale che indica la fine di Bamenda-città, ha un centro all’interno della città ed altri sei fuori della città, sulle montagne. Quanto maggiomente colpisce è che, della popolazione ivi residente, circa 4000 individui sono in
età scolare, costituendo così il 61% dell’intera popolazione. Questi “scolari” o “studenti” non hanno vita facile, perché andare a scuola non è un privilegio accordato dalla famiglia, ma un dovere da
portare avanti ad ogni costo per difendere il diritto a sopravvivere. Vi sono genitori che lavorano in città e ricevono un modesto salario , e costituiscono una minoranza. Le mamme in ogni caso assicurano quotidianamente il cibo necessario (le Suore si chiedono spesso come riescano…), mentre i giovani, appena terminata la Scuola (fino al punto in cui riescono ad arrivare), hanno difficoltà per trovare un lavoro.
Per questo molti ragazzi prendono la strada dell’emigrazione, con la speranza di aprire uno spiraglio di luce per le loro famiglie chee li aspettano perr ricevere notizie, non sempre “buone”.
Le Suore, giunte a Bamenda nell’ottobre del 2000, vorrebbero essere per questa zona periferica segno di speranza, per trasmettere la tenerezza del Cuore di Dio per i suoi piccoli.