16.07.2020 Vijayawada
Mia cara Sabrina,
un caro saluto di Pace e bene da Suor Mini Joseph!
Come state? Sappiamo che la situazione in Italia sta migliorando e spero che voi stiate tutti bene e tu possa riprendere presto il tuo lavoro.
Anche noi qui finora stiamo bene, grazie a Dio. La pandemia nel paese ha raggiunto il picco. Giorno dopo giorno aumenta il numero delle persone che sono nel panico. Oltre ai dati ufficiali comunicati dal governo, il numero di casi di persone malate che vivono nel villaggi più remoti è ancora maggiore.
Io sto scrivendo queste poche righe per attirare la vostra gentile attenzione sui bambini nostri ospiti e sulle loro famiglie, specialmente nella nostra missione di Bhitbuna e nello stato di Jharkhand. Noi abbiamo avviato questa missione in questa area povera nel 2010. Si tratta di una zone di foreste molto distante dalla città di Simdega.
Noi insegniamo nella scuola parrocchiale, gestiamo una clinica mobile per raggiungere le aree remote nel cuore della foresta dove vive diversa gente. Noi abbiamo anche avviato un ostello per le ragazze con l’aiuto di persone generose. Ci sono centinaia di bambini dai 4 ai 15 anni, e alcuni sono inseriti nel programma di adozioni a distanza. Ora che non c’è scuola sono tutti a casa nei loro villaggi e hanno interrotto gli studi. Le lezioni on-line sono solo un sogno remoto per questi bambini poveri a causa della mancanza di connessioni e perfino di elettricità.
I genitori sono principalmente lavoratori che guadagnano una paga giornaliera. Sono letteralmente senza lavoro in questa fase di pandemia e la paura del contagio ne limita i movimenti. In genere si tratta di famiglie con molti figli. Noi li conosciamo bene, dal momento che i loro bambini frequentano il nostro centro e li incontriamo anche quando visitiamo frequentemente i villaggi con la clinica mobile, per recare loro servizi medici essenziali.
Abbiamo cercato di aiutare alcune famiglie nei dintorni della nostra casa, distribuendo cibo, nei limiti delle nostre possibilità. È triste vedere la loro penosa situazione e sentirci impotenti nel trovare una soluzione alle loro primarie necessità. La nostra comunità locale sta facendo richiesta alla casa provinciale, affinché intervenga con mezzi di sussistenza, non essendo in grado di affrontare l’emergenza. Con le scuole chiuse, le risorse tagliate, la provincia trova difficile trovare gli strumenti per sostenere queste persone. Le sorelle sono vicine alla gente e non possono chiudere gli occhi in questi difficili momenti.
A dire il vero, da parte del governo, i poveri otterranno solo promesse. A titolo informativo, adesso le scuole dovrebbero riaprire in agosto, ma la situazione attuale dimostra che ciò non avverrà. Del resto i bambini del nostro centro sarebbero molto felici di ritornare, se non altro per ricevere i loro pasti regolari. C’è un altro fattore che ci angustia. Alcuni bambini sono inseriti nel programma delle adozioni e altri vengono mantenuti grazie alle piccole somme ricavate dalle paghe giornaliere o dalla vendita di prodotti della coltivazione locale (riso, verdure, oppure legna da ardere etc.). Adesso che si trovano in questa penosa situazione, noi non possiamo chiedere loro nulla, ma abbandonare i bambini nel villaggio è anche molto penoso.
Io faccio un’umile richiesta, se voi ci potete sostenere con un aiuto finanziario per aiutare le famiglie povere cui appartengono i bambini del nostro centro. Se mi date qualche suggerimento per avviare un progetto per il futuro mantenimento del nostro centro, almeno in una piccola misura. Noi sappiamo che la situazione in Italia è anche difficile, perciò chiedo se è possibile. Sarà un grande gesto di carità nei nostri confronti.
Noi apprezziamo tantissimo tutti le buone opere che voi realizzate per la causa dei poveri. Ricordiamo voi e tutti i nostri benefattori nelle nostre preghiere. Possa Dio benedirvi e che tutto il vostro impegno ottenga i risultati desiderati.
Grazie per tutto
Un caro saluto
Sr. Mini Joseph
Facendo seguito alla richiesta di Sr Mini, è stato inviato un contributo economico finalizzato all’acquisto di generi alimentari per garantire un supporto nutrizionale giornaliero per l’intero anno scolastico a tutti quei bambini che frequentano le due missioni situate nel poverissimo stato del Jharkhand-India. L’estrema povertà in cui versano le famiglie di questi piccoli si è maggiormente accentuata a causa della pandemia da Covid-19 che ha colpito duramente anche questa località dove vari padri di famiglia hanno perso il lavoro a causa del lockdown e dove si è verificata una pesante crisi economica. Al momento, le suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore si stanno adoperando con tutte le loro forze per distribuire quel po’ di cibo che riescono a comperare con le poche risorse economiche di cui dispongono per poter garantire e soddisfare le esigenze primarie della nutrizione di base.
Ringraziamenti dalla missione di Bhitbuna
Bhitbuna, 14 Settembre 2020
Carissime Sabrina, suor Ermallina e tutti i nostri affettuosi benefattori.
Auguri di Pace e Gioia a tutti!
Sono suor Beena Chacko, superiora del convento di San Francesco Bhitbuna in Jharkhand.
“Tutto ciò che viene donato allegramente e generosamente a un altro ci torna e arricchisce la nostra vita in modi inaspettati”. Vi esprimo la mia sincera gratitudine per il vostro cuore generoso nell’aiutare i nostri bambini nell’ostello. Conosciamo i grandi sacrifici che fate in questo periodo così critico in tutti gli aspetti.
Qui la situazione è preoccupante, ma ora la gente corre il rischio di uscire e lavorare per la propria sopravvivenza. Durante il blocco, abbiamo cercato di rimanere più vicini alle famiglie dei nostri bambine dell’ostello dove potevamo raggiungere con il networking. Grazie a Dio, tutti i nostri bambine finora stanno bene. In alcuni villaggi ci sono stati casi covid -19 positivi, ma i nostri bambine e genitori sono finora al sicuro.
Ora che il blocco è rilassato, cogliamo l’occasione per visitare i villaggi soprattutto dove abbiamo i nostri bambine dell’ostello. Dal momento che non potevano andare a fare il loro lavoro quotidiano per molto tempo, erano davvero in grande difficoltà a sostenere con abbastanza cibo e molte altre cose. Li abbiamo aiutati con i materiali alimentari necessari come riso, dal, patate, cipolle, olio ecc. Abbiamo potato mascherine e li abbiamo istruiti a usare e lavarsi le mani. La suora infermiera ha distribuito mascherine, disinfettanti, tonici per i bambini per ottenere l’immunità e medicine per coloro che abbiamo trovato malati.
Abbiamo visitato le famiglie delle nostre bambine in adozione, Preethi Kerketta, Samiksha Kumari e Anima Kerketta, erano molto felice e desideravano di tornare all’ostello. Abbiamo scoperto che la madre di Samiksha Kumari è molto malata con qualche malattia non identificata. Ha le gambe gonfie. Ci siamo consultati con un medico e l’abbiamo informata che la prenderemo cura. Lei era molto felice.
Le scuole sono ancora chiuse, le lezioni online non sono possibili in quanto nessuna possibilità di lavorare in rete nei villaggi. Pertanto, il governo ha chiesto agli insegnanti di andare nei villaggi a raccogliere i bambini in un unico luogo e condurre le lezioni. Gli insegnanti vengono quindi inviati in diversi villaggi e insegnano loro.
Esprimo il mio sincero ringraziamento per tutto il vostro aiuto proprio nel momento di grande bisogno per andare avanti con la nostra missione, aiutantando questa povera gente. Vi assicuriamo le nostre preghiere, che Dio benedica voi e le vostre famiglie.
Ringraziandovi,
Fraternamente
Sr. Beena Chacko
Convento di San Francesco d’Assisi
Bhitbuna, Jharkand, India
Testo originale:
Bhitbuna, 14the September 2020
Dear Sabrina,Sr. Ermallina and all our loving benefactors.
Greetings of Peace and Joy to all!
I am Sr. Beena Chacko, the superior of St. Francis convent Bhitbuna in Jharkhand.
“All that is given cheerfully and generously to another comes back to us and enrich our lives in unexpected ways”. I express my sincere gratitude to you for your generous heart in helping our children in the hostel. We know the great sacrifices you take in this very critical period in all the aspects.
Here the situation is alarming, but now the people take the risk of going out and working for their survival. During the lock down, we tried to remain closer to the families of our hostel children where we could reach with the networking. Thank God, all our children are so far keeping well. Some villages there were covid -19 positive cases but our children and parents are so far safe.
Now the lock down is relaxed we take the chance to visit the villages especially where we have our hostel children. Since they could not go for their daily wok for a long time, they were really in great difficulty to sustain with enough food and many other things. We helped them with necessary food materials like rice, dal, potatoes onions, oil etc. We provided facemasks and instructed them to use the masks and wash hands. The nurse sister distributed facemasks, sanitizers, some tonics for the children to get immunity and medicines for those whom we found sick.
We visited the families of our children in adoption, Preethi Kerketta, Samiksha Kumari and Anima Kerketta they were very happy and longing to come back to the hostel. We found the mother of Samiksha Kumari is mother is very sick with some sickness not diagnosed. She is with swollen legs. We consulted with a doctor and informed her that we will treat her. She was very happy.
The schools are still closed,; online classes are not possible since no possibilities of net working in the villages. Therefore, the government asked the teachers to go the villages collect the children in one place and conduct classes. Teachers are therefore send to different villages and teach them.
I express my sincere thanks for all your support right in the time of great need to go forward with our mission. We assure you our prayers, May God bless you and your families.
Thanking you,
Fraternally
Sr. Beena Chacko
St. Francis of Assisi Convent
Ringraziamenti a conclusione del progetto da parte di Sr Mini.
Vijayawada 14.10.2020
Mia cara Sabrina,
Saluti di pace e gioia da Sr. Mini Joseph.
Noi speriamo che tu abbia ripreso il lavoro a tempo pieno anche se il virus covid 19 sta ancora dilagando. Ti scrivo questa lettera con grande senso di gratitudine e soddisfazione in merito al grande sostegno che ci hai dato e che ci ha permesso di raggiungere le persone povere nei luoghi più remoti della nostra missione. Grazie cara Sabrina e grazie a tutti i componenti della Missione Tau Onlus, per questa grande espressione di partecipazione e umanità. Possa Dio ricolmare con grandi benedizioni voi e le vostre famiglie.
In questa breve lettera, ti fornisco un conciso rapporto su come abbiamo organizzato e utilizzato la cifra trasmessa per le esigenze immediate della gente, concentrandoci soprattutto sulle missioni di Bhitbuna, Gumla nel Jhakhand e Changlang nell’Arunachal Pradesh. Io so che Suor Beena Chaco della missioneMia cara Sabrina, di Bhitbuna, Jhakkhanad e Suor Alphonsina di Chalang, Arunachal Pradesh ti hanno già dato alcune informazioni su come hanno raggiunto e aiutato alcune delle famiglie dei nostri bambini adottati. Quando ti sottoposi il progetto, avevo in mente soprattutto queste missioni, poiché si tratta di aree molto povere dove la gente per vivere dipende solo da lavori giornalieri.
A Bhitbuna le nostre sorelle hanno visitato 8 villaggi in zone remote delle foresta. Ci sono stati pochi casi di pandemia, ma nessun morto. Il virus si è diffuso tra le persone che sono rientrate nei loro villaggi di residenza dalle città dove erano andate a lavorare. Un fatto che ci ha sorpreso è che il virus si è propagato molto meno rispetto ad altri luoghi. Forse lo stile di vita semplice e naturale e le medicine a base di erbe, le bibite a base di erbe da loro usate, in qualche modo hanno fornito loro una forma di resistenza. Risulta sicuramente provvidenziale che questa gente non sia stata pesantemente colpita da questa disastrosa pandemia come in altre regioni, poiché non hanno strutture ospedaliere cui poter accedere. Le famiglie numerose lottano per guadagnarsi lo stretto necessario alla sopravvivenza. Le autorità governative hanno fornito un aiuto minimo, e la parrocchia ha cercato di aiutare nei limiti del possibile, distribuendo aiuti alimentari.
Le nostre sorelle hanno distribuito alimentari (riso, Dal, una specie di fagioli secchi, patate, cipolle, olio e verdure), medicine, mascherine, disinfettanti e sapone. Hanno spiegato alla gente che devono aver cura di se stessi, la necessità di usare la maschera, la necessità di mantenersi puliti, e specialmente di lavarsi le mani. Erano molto felici per le nostre visite e per il supporto fornito nei momenti critici della loro vita. Sono tutti nel panico; abbiamo ascoltato le loro paure di morire, per il lavoro e per il futuro. Dal momento che non hanno molti contatti con il mondo esterno, spesso non ricevono le informazioni corrette.
Le persone ci hanno espresso la propria gratitudine e la gioia per esser state con loro. Noi, con tutte le precauzioni, li abbiamo visitati in momenti diversi, e ci siamo recate da quasi tutte le famiglie dei nostri bambini ospiti e le case vicine, che si trovano nelle medesime condizioni. Molti di loro erano ammalati e non potevano andare in ospedale a causa della mancanza di denaro e gli ospedali sono riservati alle persone positive al covid. Molte persone che soffrono di febbre, malaria, dengue etc. restano a casa. Noi abbiamo fornito loro farmaci e ci hanno chiesto di far loro visita spesso, visto che non sono in grado di raggiungere gli ospedali. La nostra sorella infermiera li va a visitare e sta facendo tutto il possibile e se la situazione è seria li raggiunge in ospedale.
Nella missione di Gumla abbiamo trovato un’altra realtà. Per gli abitanti dei villaggi le sorelle hanno proceduto nella distribuzione dei beni di prima necessità come a Bithbuna. Vedendo le difficoltà della gente nei villaggi e pensando al futuro dei bambini, il parroco ha invitato i bambini a venire nelle scuole e nelle strutture della chiesa per imparare qualcosa, piuttosto che perder tempo inutilmente. Con questo anche i bambini nostri ospiti all’ostello hanno cominciato a venire. Per molti di loro era la prima volta. Così anche a Gumla abbiamo aperto le nostre scuole. Stanno istruendo i bambini sulle precauzioni che devono seguire a scuola. Essendo isolati in uno spazio ristretto, sono molto uniti tra loro. Quando vengono a sapere che qualcuno è stato riscontrato positivo, loro isolano immediatamente la famiglia e bloccano la diffusione. Il capo villaggio svolge un ruolo attivo in questi casi.
A Changlang, Arunachal Pradesh, Suor Alphonsa e le sorelle hanno visitato 22 villaggi della zona assieme a volontari sanitari. La maggior parte dei nostri bambini ospiti provengono da questi villaggi e i volontari hanno aiutato le famiglie. Changlang è ancora molto colpita dalla pandemia e dichiarata zona rossa a causa del numero degli infettati. Le sorelle hanno preso tutte le precauzioni, ottenuto il permesso dalle autorità distrettuali di raggiungere i villaggi dove le persone sono isolate. Hanno distribuito alimentari, medicine e materiale sanitario agli abitanti in ogni villaggio e hanno dato indicazioni igieniche come lavarsi le mani, preparare bevande a base di erbe che creano immunità, e prevengono dalle malattie. Anche se molti sono affetti dalla pandemia, non ci sono stati decessi. E’ davvero la grazia del Padre Eterno per questa povera gente. In un villaggio tutti gli anziani sono risultati infetti e sono stati isolati. Sono lavoratori migranti nelle coltivazioni di te. Le sorelle hanno fornito loro l’aiuto necessario. Loro continuano a portare materiale sanitario e medico tramite degli operatori sanitari volontari che operano in sinergia con la sorella infermiera. Le persone sono rimaste in isolamento per 30 giorni e adesso risultano negativizzate. Sono tutti tornati a casa ma attendono di tornare al lavoro.
In realtà, la situazione in India adesso è molto brutta, ma il governo ha allentato le restrizioni per motivi economici, come in altre parti del mondo. Le scuole sono ancora chiuse e le lezioni on-line sono fornite dove possibile. A Bhitbuna le autorità hanno richiesto agli insegnanti di recarsi nei diversi villaggi, raggruppare i bambini in un unico posto, nel rispetto delle regole, e svolgere le lezioni. Anche le nostre sorelle si stanno muovendo di villaggio in villaggio. I bambini sono molto felici di vederle e sono ansiosi di tornare a scuola e all’ostello.
Il supporto finanziario che ci avete fornito è una vera benedizione e cerchiamo di impiegarlo al meglio per il bene delle persone molto bisognose. Siamo molto grati a te, Sabrina, e a tutti i membri del gruppo.
La somma che abbiamo speso in queste tre missioni è di circa dieci lakhs (lak = centomila rupie) per venire incontro ai bisogni più urgenti quali cibo e medicine. (La cifra totale che abbiamo ricevuto è Rs 14,87,845). La cifra di cui disponiamo ora è destinata ai bisogni immediati dei bambini dell’ostello quando ritorneranno. Come ho menzionato, a Gumia i bambini sono già nell’ostello e a scuola.
Un quadro approssimativo delle spese sostenute è illustrato sotto.
Per le tre missioni:
Riso -6000 kg (6000×400) = 2,40,000.00
Dal – 300 kg (300×65) = 19,500.00
Olio -1200 pacchi (1200×90) = 1,08,000.00
Patate – 45 sacchi (45×2250) =1,01,250.00
Cipolle – 30 sacchi (30×3350) = 1,00,500.00
Verdura = 50,000.00
Materiale sanitario, mascherine, detergenti = 1,10,000.00
Vestiario = 50,000.00
Medicine = 1,80,000.00
Spesa totale = 9,59,250.00
Ancora infinite grazie dal profondo del cuore, vi ricordiamo nelle nostre preghiere e abbiamo detto alla gente che questi aiuti sono frutto di grandi sacrifici, perché anche da voi c’è una crisi economica dovuta alla pandemia del covid 19.
Fraternamente,
Sr. Mini Joseph.