“Guardali… vestiti sporchi, rotti e di qualche taglia più grande… pancia gonfia di vermi e di fame… non possiedono niente di valore… ma sono ricchi di un qualcosa che noi abbiamo perso da tempo: sorrisi puri… e occhi grandi… pieni di una gran voglia di vivere, di cantare e di ballare… senza pensare a niente, senza pensare a domani.”
Queste sono le parole che ho scritto di getto appena rientrata in stanza dopo aver giocato per la prima volta con un gruppo di bambini a Sembe.
Penso che la parola più adatta a descrivere la mia esperienza di 5 settimane a Sembe sia INTENSO.
Intenso come le emozioni che ho provato, prima di tristezza e sgomento per ciò che vedevo, per tutte quelle persone costrette a vivere in quel modo, per tutte quelle madri che non trovano da mangiare per i propri figli, che camminano per kilometri e kilometri per portarli in ospedale, ma arrivano troppo tardi e per tutta la sofferenza che a volte vedi nei loro occhi.
E poi di amore e ammirazione per tutti quei bambini che per andare a scuola camminano per 6 km in foresta, sotto la pioggia e scalzi, senza aver mangiato niente per colazioni e quasi certamente non troveranno niente nemmeno al ritorno. Ma un grande sentimento di amore e ammirazione va anche a tutte quelle persone che sono lì per aiutarli e proteggerli. Un grazie immenso va alle Suore Missionarie Francescane del Sacro Cuore, in particolare a Suor Rita per il suo coraggio e la sua determinazione, e a tutte le organizzazioni (come Missione Tau onlus) e tutti coloro che sostengono questi progetti.
Penso che quella che ho vissuto sia un esperienza che ognuno di noi dovrebbe fare, perche quando si torna vi assicuro che si vedono le cose in maniera molto differente!